L’AVARE: d’après Molière
Sabato 4 dicembre 2021 | ore 21:00
Domenica 5 dicembre 2021 | ore 18:00
Recupero abbonamento 8^ stagione
LO SPETTACOLO
Un adattamento del grande classico in cui l’oro viene sostituito dall’acqua e dove i personaggi sono “incarnati” dai rubinetti? Un nuovo e sorprendente TEATRO DEGLI OGGETTI.
L’AVARE: d’après Molière è stato recitato in circa trenta paesi e in diverse lingue (catalano, spagnolo, francese, inglese e portoghese).
Un adattamento del grande classico in cui l’oro viene sostituito dall’acqua e dove i personaggi sono “incarnati” dai rubinetti.
Immagina una dozzina di strumenti idraulici che prendono vita per offrire una versione folle e fedele dell’Avaro. Immagina Harpagone, un vecchio rubinetto di rame, che accumula pazientemente le gocce del prezioso liquido mentre suo figlio Cleante, cromato ma asciutto, cerca di placare la sua sete d’amore. Immagina Freccia, il servitore insolente, giustamente sospettato di voler travasare il serbatoio del suo incorreggibile padrone.
Avrai quindi un’idea delle sorprese che questa insolita commedia ti offre ed ogni allegoria è molto più di un pretesto per riflettere su una questione di preoccupante attualità: la carenza di risorse naturali.
Le origini del Teatro dell’oggetto è, senza dubbio, nelle marionette.
Ma quando parliamo delle marionette, ci vengono in mente li burattini tradizionali Europei: Guignol e in primo luogo, Pulcinella che lo danno come personaggio all’origine delle tradizioni europee ecc. Spesso dimentichiamo o ignoriamo le forme contemporanee e quelle dall’estero il Bunraku giapponese, il teatro delle ombre, così come le innumerevoli variazioni delle tecniche tradizionali ma sempre segni di un linguaggio fortemente visivo e sensoriale.
Perché le marionette, oggi, combinano ogni sorta di tecniche e non cessano di sorprendere un pubblico sempre più vasto per il quale non rappresentano più un’arte antiquata e strettamente riservata ai bambini.
Il teatro dell’oggetto è uno degli avatar contemporanei del pupazzo che Marcel Duchamp che con i suoi “dirottamenti” di oggetti ha sicuramente contribuito a generare! Si tratta dunque di utilizzare gli oggetti della vita quotidiana, così come sono, e di farli vivere come si fa con le marionette.
In effetti, gli oggetti creati dagli uomini hanno tutti qualche similitudine con l’umanità che li ha generati. La simmetria, ad esempio, si ritrova sia nel corpo umano che in un rubinetto, una sedia o una forchetta. Così, se si osserva con attenzione un rubinetto gli si può trovare una fisionomia, una maschera ed anche una sorta di personalità.
“Proponiamo un Teatro accessibile ma elaborato, semplice con i suoi mezzi ma ricercato, energico e fantasioso. Per fare questo, attingiamo largamente alla tradizione della nostra arte (maschera, marionette, testi classici…) ma sempre in uno spirito di rinnovamento e sempre al servizio di una tematica che vogliamo trasmettere ad un pubblico il più ampio possibile.”
Un adattamento del grande classico in cui l’oro viene sostituito dall’acqua e dove i personaggi sono “incarnati” dai rubinetti.
Immagina una dozzina di strumenti idraulici che prendono vita per offrire una versione folle e fedele dell’Avaro. Immagina Harpagone, un vecchio rubinetto di rame, che accumula pazientemente le gocce del prezioso liquido mentre suo figlio Cleante, cromato ma asciutto, cerca di placare la sua sete d’amore. Immagina Freccia, il servitore insolente, giustamente sospettato di voler travasare il serbatoio del suo incorreggibile padrone.
Avrai quindi un’idea delle sorprese che questa insolita commedia ti offre ed ogni allegoria è molto più di un pretesto per riflettere su una questione di preoccupante attualità: la carenza di risorse naturali.
Le origini del Teatro dell’oggetto è, senza dubbio, nelle marionette.
Ma quando parliamo delle marionette, ci vengono in mente li burattini tradizionali Europei: Guignol e in primo luogo, Pulcinella che lo danno come personaggio all’origine delle tradizioni europee ecc. Spesso dimentichiamo o ignoriamo le forme contemporanee e quelle dall’estero il Bunraku giapponese, il teatro delle ombre, così come le innumerevoli variazioni delle tecniche tradizionali ma sempre segni di un linguaggio fortemente visivo e sensoriale.
Perché le marionette, oggi, combinano ogni sorta di tecniche e non cessano di sorprendere un pubblico sempre più vasto per il quale non rappresentano più un’arte antiquata e strettamente riservata ai bambini.
Il teatro dell’oggetto è uno degli avatar contemporanei del pupazzo che Marcel Duchamp che con i suoi “dirottamenti” di oggetti ha sicuramente contribuito a generare! Si tratta dunque di utilizzare gli oggetti della vita quotidiana, così come sono, e di farli vivere come si fa con le marionette.
In effetti, gli oggetti creati dagli uomini hanno tutti qualche similitudine con l’umanità che li ha generati. La simmetria, ad esempio, si ritrova sia nel corpo umano che in un rubinetto, una sedia o una forchetta. Così, se si osserva con attenzione un rubinetto gli si può trovare una fisionomia, una maschera ed anche una sorta di personalità.”Proponiamo un Teatro accessibile ma elaborato, semplice con i suoi mezzi ma ricercato, energico e fantasioso. Per fare questo, attingiamo largamente alla tradizione della nostra arte (maschera, marionette, testi classici…) ma sempre in uno spirito di rinnovamento e sempre al servizio di una tematica che vogliamo trasmettere ad un pubblico il più ampio possibile.”
Un adattamento del grande classico in cui l’oro viene sostituito dall’acqua e dove i personaggi sono “incarnati” dai rubinetti.
Immagina una dozzina di strumenti idraulici che prendono vita per offrire una versione folle e fedele dell’Avaro. Immagina Harpagone, un vecchio rubinetto di rame, che accumula pazientemente le gocce del prezioso liquido mentre suo figlio Cleante, cromato ma asciutto, cerca di placare la sua sete d’amore. Immagina Freccia, il servitore insolente, giustamente sospettato di voler travasare il serbatoio del suo incorreggibile padrone.
Avrai quindi un’idea delle sorprese che questa insolita commedia ti offre ed ogni allegoria è molto più di un pretesto per riflettere su una questione di preoccupante attualità: la carenza di risorse naturali.
Le origini del Teatro dell’oggetto è, senza dubbio, nelle marionette.
Ma quando parliamo delle marionette, ci vengono in mente li burattini tradizionali Europei: Guignol e in primo luogo, Pulcinella che lo danno come personaggio all’origine delle tradizioni europee ecc. Spesso dimentichiamo o ignoriamo le forme contemporanee e quelle dall’estero il Bunraku giapponese, il teatro delle ombre, così come le innumerevoli variazioni delle tecniche tradizionali ma sempre segni di un linguaggio fortemente visivo e sensoriale.
Perché le marionette, oggi, combinano ogni sorta di tecniche e non cessano di sorprendere un pubblico sempre più vasto per il quale non rappresentano più un’arte antiquata e strettamente riservata ai bambini.
Il teatro dell’oggetto è uno degli avatar contemporanei del pupazzo che Marcel Duchamp che con i suoi “dirottamenti” di oggetti ha sicuramente contribuito a generare! Si tratta dunque di utilizzare gli oggetti della vita quotidiana, così come sono, e di farli vivere come si fa con le marionette.
In effetti, gli oggetti creati dagli uomini hanno tutti qualche similitudine con l’umanità che li ha generati. La simmetria, ad esempio, si ritrova sia nel corpo umano che in un rubinetto, una sedia o una forchetta. Così, se si osserva con attenzione un rubinetto gli si può trovare una fisionomia, una maschera ed anche una sorta di personalità.”Proponiamo un Teatro accessibile ma elaborato, semplice con i suoi mezzi ma ricercato, energico e fantasioso. Per fare questo, attingiamo largamente alla tradizione della nostra arte (maschera, marionette, testi classici…) ma sempre in uno spirito di rinnovamento e sempre al servizio di una tematica che vogliamo trasmettere ad un pubblico il più ampio possibile.”