1 Aprile 2017, Reddit; si da il via ad un esperimento sociale a cui parteciperanno di più di 1.200.000 persone da tutto il mondo; una enorme tela bianca, composta da 1.000.000 di pixel, su cui chiunque può disegnare qualcosa, pixel dopo pixel.
Gli utenti comunicheranno tra loro, mentre la tela comincia a diventare una terra da spartirsi, sorgono civiltà che tra di loro comunicano, ingaggiano in vere e proprie guerre.
Vari studi e articoli sono stati scritti, partendo dal sensibile contributo antropologico che un esperimento come r/Place poteva fornire alla materia: nonostante questo sia un fenomeno digitale, infatti, è pur sempre dell’umanità che stiamo parlando, ed è
curioso scoprire come una volta data all’umanità una “terra vuota” le cose comincino a svolgersi e a dipanarsi.
Ma, come per le grandi guerre mondiali, un conto è studiarsele sui libri di storia, un conto è farsele raccontare da chi, in quelle
guerre, ha combattuto.
Ho conosciuto Arturo Gutierrez durante la fase di ricerca del lavoro.
Mi sono imbattuto in un articolo in tre parti scritto da un ragazzo messicano che aveva preso parte all’esperimento dall’inizio alla fine.
Così l’ho rintracciato e video-intervistato perché
potesse raccontare l’esperienza dalla sua prospettiva.
E sono molto contento che faccia parte, in maniera seppure virtuale, del
nostro spettacolo.
Infatti durante lo show ho inserito a intermittenza spezzoni della lunga chiacchierata in modo che il pubblico
possa stabilire con la nostra storia lo stesso contatto emotivo che lega Arturo alla tela e alle mille vicende che al suo interno sono accadute.
“…La vicenda di “r/Place” racconta in ogni suo momento un riflesso digitale del nostro io analogico, quotidiano, storico. Tra i resoconti online, le “Historiae” del web, non si finisce di scovare conflitti, guerre, accordi diplomatici, movimenti di spionaggio,
resistenza, terrorismo.
Fino a che la tela su cui ha inizio questo esperimento, prima bianca, ora costellata di immagini che simboleggiano fazioni, communities grandi e piccole, veri e propri stati, diventa una vera e propria tela della Memoria, indistruttibile e fitta di storie.