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Ho cercato, nel presentarvi questa sesta stagione di Palco OFF, alcuni aggettivi che potessero riassumerla.
Il primo che mi arriva è “fresco”. Nuove proposte, giovani, entusiaste, di tendenza e interesse collettivo.
In effetti da questo termine me ne sono venuti in mente altri come irriverente, incisivo, e poi, a tratti, “pulp”, parola che definisce ogni cosa che, a tinte forti, possa suscitare stupore o curiosità.
E poi, utile. Il Teatro, che faccia ridere o riflettere o arrabbiare, ha la precisa funzione di esserlo. Di scavare un rivolo di riflessione nelle nostre coscienze o ricordi. Di restituirci una visione critica del rapporto tra noi stessi ed il mondo circostante. Non abbiamo tanto tempo nelle giornate tutte di corsa, ma il Teatro ci regala, di volta in volta, un’ora per restituirci questa dimensione perduta.
Andando agli spettacoli, il pubblico manifesta una forte esigenza di qualità ma ancor di più di attinenza ad un mondo sempre più difficile da decifrare: per questo i nostri spettacoli sono, tutti, di drammaturgia contemporanea e insigniti di importanti premi.
Dal dissacrante racconto di Sic Transit Gloria Mundi sui non veniali peccati del Papato nella Storia a La Durata di un inverno, disincantato e contraddittorio cammino di un’amicizia tra due prostitute, alla storia incredibile ed inquietante di Audizione, tratta da un fatto di cronaca.
E poi il testo de La cosa brutta, novità assoluta della stagione, insignito da una menzione speciale del Premio Hystrio sulla drammaturgia.
I Maniaci D’amore, visionari e acuti anche in quest’ultimo loro lavoro, La Crepanza, sono considerati dalla critica nazionale unanime la rivelazione della nuova drammaturgia italiana.
Matthias Martelli, allievo di Dario Fo ed Eugenio Allegri, con la sua graffiante comicità crea gli esilaranti personaggi de Il mercante di monologhi, che hanno fatto ridere e divertire per più di 200 repliche il pubblico di tutto lo stivale.
Per la sezione Rivediamoli si è scelto di riproporre un lavoro di un’attualità sconcertante, Gente come uno, di e con un potente Manuel Ferreira, sulla crisi argentina e le sue aberrazioni, in uno scenario economico sociale non del tutto improbabile in un futuro italiano.
E poi… altra nostra produzione: con Egle Doria, ormai collaudata compagna di palcoscenico nonché organo pulsante di Palco OFF, si è deciso di creare un tris al femminile, accogliendo una regista di talento come Cinzia Maccagnano per questa ultima nostra pièce di cui sveleremo il nome solo alla fine.
Se ci seguirete anche quest’anno, Palco OFF vi darà sempre di più. Una missione da non tradire, la nostra. Vi aspettiamo sempre più numerosi, lo sapete, dipendiamo da ciascuno di voi. Stay tuned!
Francesca Vitale