Una piazza.
Un bar.
Un barbiere… con una gran bella vetrata…l’unica
Una caserma
Una chiesa
Un’ officina
E in centro una statua…una specie di cowboy nano.
Ah , qualche casa. Punto.
In questo lavoro che unisce leggende, storie popolari e testimonianze di chi ha vissuto un america latina lontana dalle grandi città, il protagonista si ritrova catapultato in una città abbandonata a se stessa, dove gli abitanti , figure grottesche di un’ Argentina dimenticata, raccontano la loro vita e le loro speranze permettendoci così di “spiare” una vita e un tempo lontano. Un Tempo in cui chi si ribellava era fatto sparire per sempre , dove chi leggeva troppo i giornali poteva essere un sovversivo e per questo costretto a scappare e cercare fortuna altrove , condannato ad un viaggio che diventava spesso ( come oggi ) infinito. Uno spettacolo che racconta un sud-america molto spesso dimenticato , che ancora oggi cerca di leccarsi le ferite di una feroce violenza subita. Un racconto fantastico, una fiaba per adulti, una storia per ricordarci di non smettere mai di credere ai miracoli.