Sette è un numero magico. Esprime la globalità e l’equilibrio, rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Sette sono le note musicali, i colori dell’arcobaleno, le meraviglie del mondo, i chakra e i giorni dei cicli lunari. Palco OFF, in un tempo-lampo quest’anno giunge alla stagione numero sette. È una stagione matura quella del sette, e noi siamo pronti ad un salto che vuole aggiungere ulteriori novità e iniziative alla nostra curiosità sempre alta e al vostro desiderio di buon Teatro.
La stagione si apre con la produzione di Palco OFF ,“Sugnu o non sugnu 2.0”. Guidati dalla regia di Nicola Alberto Orofino, Francesco Foti e io torniamo in scena con una nuova edizione delle avventure del siciliano Shakespeare con la britannica moglie Anne.
E poi, grande orgoglio per me in questa stagione, sarà quello di proporre un tema alto come quello della Giustizia; la storia di Giuseppe Gulotta in “Come un granello di sabbia“ è un momento di autentica riflessione: invito tutti, adulti e ragazzi, a condividere questa storia per comprendere quanto tocchi a ciascuno di noi essere il nuovo che cambia il corso delle cose brutte che non vorremmo mai che avvenissero.
E poi c’è l’ilarità di “Come sono diventato stupido”, dal romanzo di Martin Page, con quattro attori in scena capitanati da Corrado Accordino.
E poi la storia delicata e avvincente di Maria Callas, i suoi sentimenti raccontati da Elena Bermani, già grande successo al festival di Avignone.
E poi Nove, un tuffo nelle meraviglie della maternità con Egle Doria, mamma, autrice e attrice, diretta da Nicola Alberto Orofino.
E poi ritorni di artisti che il pubblico ha già conosciuto e apprezzato.
Ritorna Corrado d’Elia, (già da noi in Beethoven) con la sua versione di “Iliade”, moderno cantore di passioni, amori, vendette, onori.
Ritorna Mattia Fabris (già interprete di “Slegati”), che ci farà vivere la suspense di “Open”, cronaca avvincente ed elettrizzante dell’ultima partita giocata dal grande tennista André Agassi.
Ritorna anche Mattias Martelli con “Mistero Buffo”, capolavoro di Dario Fo lasciato in eredità a questo giovane autentico talento, per la regia di Eugenio Allegri, già osannato da critica e pubblico nei teatri nazionali.
Molte novità quest’anno. Vi portiamo con noi in tre teatri diversi: abbiamo cercato spazi congrui agli spettacoli e ai desideri di spazio che ci avete espresso.
In più abbiamo pensato a incontri per parlare di Teatro, a corsi e iniziative per chi vuole divertirsi nel Teatro, come “l’Abbonato in scena”, che vedrà i nostri abbonati sul palcoscenico dopo un breve, piacevole, percorso di preparazione al termine della stagione.
A tutti voi, cari amici, che fin dall’inizio di questo settennio, o in corsa, avete voluto sostenere questa realtà, fidandovi di chi ha scelto di portarvi per mano dentro realtà plurali e sconosciute, di chi, per scelta, non è aiutato da alcuna istituzione o comitato, a voi consegno le chiavi di questo magico numero sette.
Francesca Vitale