LEGITTIMA DIFESA
Venerdì 14 Febbraio ’20 | ore 21:00
Sabato 15 Febbraio ’20| ore 21:00
Domenica 16 Febbraio ’20 | ore 18:00
Teatro Libero
di Laura Giacobbe
regia Roberto Bonaventura
con Francesco Natoli – Michelangelo Maria Zanghì – Giuseppe Capodicasa
Una produzione di Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri Compagnia Teatrale col sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”.
LO SPETTACOLO
“Udite udite signore e signori! Le rapine e gli omicidi sono nettamente in calo ma, paradossalmente, la paura tra la gente aumenta.”
Come mai? Cosa o chi si nasconde allora dietro l’ansia e la paura? È questo il nostro punto di partenza: capire cosa siadiventato, adesso, il nostro paese. L’Italia impaurita, depressa e cosparsa di odio. L’Italia che cerca di reagire ma viene fermata da un muro invisibile. Che muro? L’ignoranza, il comodo schierarsi con il più forte, il difendersi con le armi, con l’insulto, con la negazione dei diritti dell’uomo, con il perdere tutto ciò che di bellezza c’è nell’animo umano. Fermiamoci su una panchina di una piazza, incontriamoci, non facciamoci fregare, forse le soluzioni le possiamo trovare, guardandoci negli occhi.
“Siamo uguali capo, a me non mi spetta l’orologio tuo e a te non ti spetta la vita mia.”
La scrittura di Legittima Difesa, come dice l’autrice Laura Giacobbe, riguarda un’idea maturata molto tempo fa, quando le opinioni attorno a questo argomento apparivano come sintomi e sentori e non erano ancora il fiume in piena che sono oggi. Allora la circostanza di un rapinatore in casa appariva come un valido pretesto teatrale, uno zoom potente sull’umore nero che bolliva nel ventre del Paese.
Era la situazione perfetta in cui vedere un principio giusto, quale è la necessità di difendersi dalla violenza ingiusta, deformato dalla nascente propaganda che solleticava abilmente insoddisfazione, appetiti violenti e irrazionali.
Ingrandire a dismisura, o meglio forse, comprimere, mettere alla prova dei fatti gli slogan e i deboli argomenti di cui è infarcita la rivendicazione del diritto alla legittima difesa, ha rivelato tutta la solitudine del cittadino digitale e insieme il contesto ingenuamente tragico in cui ci siamo abituati a vivere, fatto di nuove e sempre più inquietanti forme di entusiasmo negativo, golose di insulti, di frizioni, di disvalori, di miserabili ripicche sociali che funzionano come il pronto soccorso di un’autostima che in altri ambiti dell’esistenza continua ad essere mortificata.
Quando tutto diventa troppo complicato, è bene diffidare da chi ci dice che tutto è semplice.
Quando sentiamo di non appartenere più a niente, è bene diffidare da chi ci dice che apparteniamo al popolo del buonsenso.